NEW PICS and INTERVIEW for Flaunt Magazine

by - agosto 30, 2013

Qui vi avevo annunciato che Douglas ha fatto un servizio fotografico per Flaunt Magazine.

Per leggere l'articolo in inglese cliccate qui, ecco la traduzione:


Ho incontrato Douglas Booth con indosso una camicia di cotone blu seduto in un piccolo e fresco cafè vicino Londra.
E' maledettamente caldo qui, assolutamente afoso.La città umida è ottimista ma oppressa. Nonostante i suoi tentativi di apparire discreto, l'aspetto di Booth è immediatamente riconoscibile.
L'attore, e talvolta modello, più tardi ci dirà come, crescendo la sua popolarità, sia diventato più riconoscibile. "Se cammini per Oxford Street (una delle più vie più frequentate per lo shopping ), sei destinato a ricevere circa 5 o 6 occhiate da parte della gente", dice.



Non sarebbe giusto concentrarsi esclusivamente sull'aspetto di Booth; il ventunenne è approdato ad alcuni ruoli importanti nella sua breve carriera, realizzando una drammatizzazione della carriera di Boy George per la BBC con una notevole sensibilità e passione, e ottenendo il ruolo principale nel prossimo adattamento di Romeo and Juliet di Carlo Carlei.
Naturalmente, i confronti saranno inevitabili con l'interpretazione precedente  della tragedia realizzata da Baz Luhrmann, interpretata da Leonardo DiCaprio. 
Con il ruolo di protagonista romantico, la classificazione di Booth come "rubacuori" viene consolidata, ma le sue aspirazioni sono dirette oltre questa direzione. 
Lui cita DiCaprio perchè ammira la sua carriera, e non ultimo anche perchè Leo è un attore che ha superato quel ruolo stereotipato che ha caratterizzato i suoi primi lavori per costruire una carriera rispettabile, creativa e appagante."[DiCaprio]Ha fatto delle scelte interessanti", spiega Booth. 
"Non fa un  milione di film; lui fa i film con i registi con cui vuole lavorare. Lo rispetto e rispetto la strada che ha intrapreso  Ha un profilo molto basso. C'era un tempo in cui tutti parlavano del suo aspetto fisico e del fatto che fosse un rubacuori e di questo e di quello, ma ora, facendo delle scelte intelligenti, donando grandi performance, lavorando sodo, facendo dei film meravigliosi e mantenendosi fuori dal mondo delle celebrità, non ne ha bisogno. Penso sia questa la strada."
Booth nota che l'attore [si riferisce a DiCaprio] è anche coinvolto nella produzione dei film. "Fare parte del processo di produzione di un film è qualcosa a cui ti piacerebbe lavorare?" domando. "Alla fine si, penso proprio di si." dice esitando e andando con i piedi di piombo.


Anche se Booth ha goduto di un successo che sembra essere destinato a svilupparsi ,la sua indole è caratterizzata da una modestia molto britannica che mantiene un misto di prudenza e curiosità rivolta verso un mondo occupato da grandi stars come Leonardo DiCaprio.  
"Non adesso. Sto ancora imparando a recitare, è qualcosa che si vedrà in futuro- essere coinvolti nell'industria è un modo interessante per poter produrre progetti nei quali non sono coinvolto nella recitazione". 
Alla domanda se gli piacerebbe produrre in piena libertà un suo film la risposta è ugualmente umile:"E' bello non aver molta libertà, nel senso che se tu inizi a creare un tuo lavoro, allora potresti non renderti conto del genio delle persone che ti stanno intorno."

Booth è pronto per i paragoni - anche se distorti- con Leonardo  DiCaprio quando Romeo&Juliet uscirà al cinema. "Non ho scelto questo ruolo con la volontà di seguire i suoi passi" insiste e aggiunge: "Credo solo sia una coincidenza, ma solo il fatto di essere citato in una frase insieme a lui è un complimento."

Il film è molto diverso dalla versione di Luhrmann. Quella di Carlei è stata scritta da Julian Fellowes, e ha un'atmosfera completamente diversa da quella eterea di Luhrmann del 1996. "Ho visto il film molto tempo fa ed è meraviglioso e DiCaprio è spettacolare, ma sono due film totalmente diversi realizzati da due registi diversi." 
"Tutti noi sappiamo che tipo di regista è Baz Luhrmann. E' davvero molto suggestivo dal punto di vista visivo. Quel film è come un grande e lungo video musicale per MTV. E' spettacolare, fantasioso e brillante, ma il nostro film esprime una sensazione diversa. Julian Fellowes ha deciso di ambientarlo nel vero luogo della storia, così abbiamo girato il film a Verona, Roma e Mantova. Ritengo che i paesaggi italiani costituiscano un grande personaggio nel film. Ha una grande personalità."


Da un'interpretazione cinematografica di una delle opere teatrali più famose al mondo a una parte di teatro contemporaneo, l'accurata scelta dei ruoli di Booth sta iniziando a dare i suoi frutti.
E' stato ingaggiato in Posh, l'adattamento cinematografico dell'opera teatrale accolta dalla critica di Laura Wade dalla quale Douglas è riuscito a prendersi un giorno raro di pausa quando ci siamo incontrati.
Posh, che è stato messo in scena la prima volta a Londra al Royal Court Theatre nel 2010 e adattato dalla Wade per il grande schermo, s'insinua nel fascino culturale - in Gran Bretagna e altrove- del noto e segreto mondo delle sfere più alte della vita universitaria britannica.  
La storia ruota intorno ai membri dell'immaginario " Riot Club" dell'università di Oxford, direttamente basato sul reale e famigerato Bullingdon Club, di cui il primo ministro britannico David Cameron e il sindaco di Londra Boris Johnson una volta erano membri. Comportamenti particolarmente chiassosi e stravaganti del Bullingdon Club includono rapporti da parte della stampa in merito allo sfregio degli edifici storici dell'università da parte dei membri del club e l'affermazione, nelle testate britanniche, che una cerimonia di iniziazione includesse l'impresa di bruciare una banconota da 50£ di fronte a un mendicante.


"Sono Harry Villiers", dice Booth, descrivendoci il personaggio che sta interpretando al momento. "E' un film complesso, ogni personaggio è così particolare. Il mio è sportivo, è molto bravo con le donne, ma è bloccato in questo luogo perchè erediterà questa grande casa perchè suo padre è un duca. Così vive in questo strano posto, consapevole del fatto che indipendentemente da quello che farà il suo destino è già segnato: vivrà in questo paese circondato da tanto denaro, fissando il soffitto per tutto il resto della sua vita e proprietario di cose. Questi anni a Oxford sono gli unici anni in cui potrà realmente vivere."
Per studiare la parte, Booth ha ricevuto tutte le sue informazioni da uno dei membri fondatori del Bullingdon Club e ha cercato di conoscere alcuni dei segreti riguardo questa società notoriamente conosciuta e protetta. 
"E' stato affascinante. Quando ho letto il copione ero tipo:'Oh, cavolo, ma è accaduto veramente? E' reale? Non so se riesco a trovare un qualsiasi collegamento con questo. Poi mi sono seduto con lui. E' stato davvero incantevole, questo ragazzo che faceva parte del Bullingdon Club ora ovviamente rimpiange tutto e quando ascolti questa roba ti rendi conto che sia accaduta veramente:'Cavolo, questo è reale!' "


Il tema è affascinante, soprattutto per il pubblico a casa, curioso e sospettoso della cricca di giovani e ricchi uomini che hanno potere e le cui alleanze sono state radicate lì, uomini che hanno continuato a governare il paese. "Suppongo sia spaventoso", ammette Booth e aggiunge :"Molti di loro sono davvero intelligenti e hanno lavorato duramente per studiare all'università e ciò diventa uno strano rito di passaggio e vengono biasimati nella storia poichè è stato presente per parecchi anni."
"Se vai ad analizzare il passato di ognuno, vedrai che vengono da università diverse. Voglio dire guardate le iniziazioni delle cerimonie dei club di rugby; anche loro fanno cose ugualmente terribili. Penso che ciò che la gente trovi davvero disgustoso del Bullingon Club è il fatto che loro si sentissero autorizzati a fare ciò che volevano per poi uscirne illesi semplicemente pagando, perchè erano ricchi e avevano potere e altre conoscenze. Anche altre persone combinano dei guagi all'università, e in America ci sono le confraternite e le persone fanno un sacco di cose, ma qui ( The Riot Club, la versione fittizia del Bullingdon club in Posh") a loro non importa nulla di quello che fanno perchè pensano di essere intoccabili."


Douglas ha scelto di non andare all'università, mettendo al primo posto la scuola di teatro quando la sua carriera d'attore è decollata all'età di 16 anni. Si è pentito di non essere andato all'università? "si", dice "nel senso che avrei potuto costruire un bel gruppo di amici. Può aiutarti a crescere come persona. Vai fuori casa per la prima volta, scopri te stesso e tante altre cose. Ma sono stato molto impegnato con il lavoro e mentre i miei amici hanno incontrato nuove persone all'università, io ho incontrato grandi amici con il lavoro."

La popolarità di Booth sta innegabilmente crescendo e lui trova un modo simpatico di razionalizzare i momenti improvvisi in cui si rende conto di quello che sta attraversando quando si accorge della sua crescente fama. "E' come guardare il proprio gatto crescere."dice sconcertato. "E' davvero difficile spiegare quanto sia aumentata [la popolarità]. Se vai via di casa per mesi poi quando ritorni noti che il gattino è cresciuto. Ma se stai lì a guardarlo, non ti accorgi che ogni giorno diventa sempre più grande."


"Sono stato al Festival di Glastonbury negli ultimi quattro anni, ma quest'anno per la prima volta ogni paio di minuti mi hanno fermato per fare una foto. L'ultima sera io e miei amici stavamo lasciando la zona club e ci siamo resi conto di non aver ancora scattato una foto tutti insieme durante il weekend, così un mio amico ha chiesto a un ragazzo a caso:' Ti dispiace scattarci una foto?' e lui ha detto:' Sei Douglas Booth?' e io ero tipo:''Sono ubriaco ma ehm...si" e lui:'posso fare una foto con te?' e io:'certo' così lui ha dato la macchina fotografica al mio amico che ci ha scattato la foto e poi è sparito. Non ci ha neanche scattato la foto!"
Con la sua fama crescente deriva un livello di attenzione senza precedenti e spesso molto sgradito, ma sta già imparando a fronteggiare questo campo minato online:"Ho guardato su IMDb la sezione dei messaggi e qualcuno ha scritto che una pecora ha più talento di me. Così è stata l'ultima volta che ho guardato. Non è salutare. Certe volte sul Daily Mail ci sono degli articoli e io sono del tipo"per l'amor del cielo, non leggeteli!" Non è molto salutare leggerli ma penso che la gente lo faccia."


Infatti per Booth potrebbe essere saggio a evitare certi siti. Ci fu tanto furore lo scorso anno quando i media si lamentarono del fatto che Booth fosse troppo bello per interpretare Pip- il povero orfano innamorato della bella e irraggiungibile Estella- nell'adattamento della BBC di Great Expectations (Dickens) quando fu mostrato nella televisione nazionale.
Si, Romeo è il classico ruolo di protagonista “rubacuori”, ma è pur sempre Shakespeare, e questo film, insieme all'impegnativo e complesso Posh la cui uscita è prevista nel 2014, dovrebbe convincere il pubblico che Booth non è solo un bel faccino.    

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7 commenti

  1. wow è venuto davvero bene!

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    1. Anonimo8:01 PM

      Complimenti ottima traduzione

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    2. grazie :) per quanto riguarda la prima parte della traduzione mi ha aiutato una mia amica a sistemare alcune cose!

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  2. Strano che non abbia citato Noè.
    Comunque sono convinta che il successo che ha ora non sarà paragonabile a quello che avrà dopo l'uscita dei prossimi film. Penso che se ora andasse a fare un giro in centro a Milano forse saranno poche le persone che lo riconoscerebbero...

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    1. concordo pienamente. Sicuramente in Inghilterra lo conoscono in molti perchè ha fatto dei film per la BBC.... ma quando uscirà Romeo&Juliet e Noah sono sicura che la sua popolarità aumenterà ancora di più ma questa volta in tutto il mondo!

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    2. Esatto. Speriamo che rimanga con i piedi per terra come a fatto fin ora :)

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