The Women Who Made Me [TRADUZIONE]

by - marzo 08, 2016

Visto che l'8 marzo è la giornata internazionale dedicata alla donna, ho deciso di tradurre una bella intervista di Douglas per Refinery29 in cui parla delle donne più importanti della sua vita.

Se volete leggere l'intervista in inglese, cliccate qui.

The Women Who Made Me
Le donne che mi hanno formato

Douglas e sua mamma

Qual è il più grande pregio di tua madre?

Il suo altruismo. La quantità delle cose che fa per me è immensa. Non lo fa per essere lodata o per prendere un salario o dei premi. Lo fa solo per amore.


Come chiami/chiamavi le tue nonne? Che rapporto hai con loro?

Chiamo la mamma di mio papà, Nana. Lei era un insegnante di inglese ed è sempre piuttosto rigida. Ma molto affettuosa.  Mi ha insegnato a lavorare sodo e le maniere che ti rendono uomo. La mamma di mia madre la chiamo Oma, che in olandese significa nonna. Oma si sedeva sempre tra me e mia sorella sul sedile posteriore della macchina durante i nostri viaggi in vacanza. Cantavamo "Stiamo tutti andando in vacanza" prima di addormentarmi tra le sue braccia che ho sempre pensato che fossero la cosa più morbida e confortevole sul pianeta. Sono sempre stupito dal fatto che lei va ancora in bicicletta in India, in Vietnam, in Giappone e sia nelle strade più familiari in Kent e Parigi, nonostante abbia più di settant'anni. Lei è davvero notevole.

Chi è stata la prima ragazza o donna che hai baciato?

Una ragazza di cui non ricordo tristemente più il nome, avevo 12 o 13 anni ed ero insieme ad alcuni amici in un parco, probabilmente mentre stavamo bevendo uno "Smirnoff Ice" e all'epoca pensavamo fosse figo.


Quando è stata l'ultima volta che una donna ti ha fatto piangere?

L'ultima volta che ho pianto è stata per tutte le madri di rifugiati che stanno perdendo la loro vita per mettersi in fuga dai conflitti in tutto il mondo, cercando disperatamente di trovare una vita migliore per i loro figli. So che mia madre non si sarebbe fermata davanti a nulla (mare o confine) per me e mia sorella.

Abigail & Douglas

Tra tutte le donne della tua vita, di chi è lo stile che ammiri di più e perchè?

Quello di mia sorella Abigail. E'sempre stilosa anche se non è una schiava della tendenza, si trova a proprio agio con il suo corpo.

Qual è la tua produzione artistica (film, libro, disco, pittura, performance) preferita di una donna?

Questa è una domanda molto tosta, è difficile restringere il campo ad un unico pezzo d'arte. Sto per iniziare a lavorare in un film, la cui regista è Haifaa al-Mansour. Wadjda, il suo primo lungometraggio, scritto e diretto da lei, è stato il primo film realizzato in Arabia Saudita da una donna regista. E' un bellissimo film sulla libertà delle donne che scelgono il modo in cui vivere le loro vite.    

Sei invidioso delle donne?

Le donne per un lungo periodo hanno dovuto lottare per molte cose, molte delle quali io sono stato fortunato ad avere subito, in maniera gratuitamente ingiusta, solo perché sono nato maschio. Quindi non le invidio per questa lotta, ma le ammiro per questo. Credo di essere invidioso degli orgasmi femminili, qualunque cosa dicano, sono convinto che siano meglio di quelli maschili!

Chi è la tua migliore amica? Perché ti piace?

Probabilmente direi la mia amica Zoe. Dopo l'università, ha frequentato la scuola di recitazione questo ha significato il fatto di non vederla spesso purtroppo perché abbiamo entrambi degli orari e impegni folli. Ma lei è la mia migliore amica perchè posso parlare di tutto con lei e non si oppone con nessuna stronzata. Potrebbe benissimo, battermi...non c'è problema!

Quale donna ammiri di più?

Una donna? Questa è difficile. Mia madre a parte, direi Kathy Eldon. Lei è una mia grande amica e ha uno spirito più che sorprendente. Lei ha avuto una vita incredibile e ha influenzato così tante persone a fare del bene. Ha tragicamente perso il figlio, l'altrettanto speciale Dan Eldon, all'età di 22 anni, quando è stato lapidato. E' stato il più giovane fotografo di Reuters, che si era interessato alla carestia e ai disordini in Somalia nel 1993. Kathy ha continuato comunque a trasformare il suo dolore in una forza potente per il bene. Ha fondato "Creative Visions", un ente di beneficenza in suo nome che aiuta gli altri come Dan ad utilizzare i media e le arti per creare un cambiamento significativo nel mondo che li circonda. Fino ad oggi, sotto la loro guida, gli attivisti  hanno raggiunto più di 90 milioni di persone in tutto il mondo. Dopo aver conosciuto Kathy personalmente, la sua generosità, la sua gentilezza e il calore del suo spirito che lei condivide con tutti quelli che incontra quotidianamente, chiunque essi siano, me la fa ammirare ancora di più.

Qual è la lezione più importante che una donna ti abbia mai insegnato?
Innamorarsi, essere innamorato e imparare dall'amore. 





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