Douglas joins UNHCR [TRADUZIONE]

by - giugno 12, 2015

Douglas è diventato un membro dell'UNHCR, la principale organizzazione al mondo impegnata in prima linea a salvare vite umane, a proteggere i diritti di milioni di rifugiati, di sfollati e di apolidi, e a costruire per loro un futuro migliore.


Douglas Booth, attore e sostenitore UNHCR, è andato in Grecia con l'UNHCR per incontrare i rifugiati sull'isola di Lesbo che hanno recentemente intrapreso, riuscendo a sopravvivere, la perfida traversata del Mar Mediterraneo.

Douglas ha inoltre partecipato al TEDx  che si è svolto a Salonicco dove Melissa Fleming, capo dell'UNHCR delle Comunicazioni, ha tenuto un discorso commovente sulla tragica vicenda dell'affondamento avvenuto al largo delle coste di Creta e sull'eroismo di una sorprendente giovane ragazza rifugiata che è diventata una "salvatrice del mare".

"Sembra esserci tanta confusione sulla differenza tra i migranti economici, i richiedenti asilo e i rifugiati. I populisti vorrebbero farci credere che le persone che arrivano sui barconi stiano invadendo l'Europa con il solo scopo di prendere i nostri posti di lavoro, sfruttare i nostri sistemi di welfare e fare fortuna. Sono preoccupato perché si tratta di un giudizio che nasce dall'incomprensione e dall'allarmismo e non dall'analisi oggettiva della realtà.

Il fatto è che la stragrande maggioranza delle persone che attraversano il Mediterraneo sono in fuga dalle persecuzioni e dalle guerre. Loro sono i rifugiati. Le persone che ho incontrato sull'isola di Lesbo, arrivate ​​su imbarcazioni sovraffollate solo poche ore prima, non avevano altra alternativa che abbandonare le loro case. 

Non è stata una scelta quella di lasciarsi alle spalle tutto e tutti quelli che hanno conosciuto e amato per sopravvivere. Se quelle persone fossero rimaste nelle loro terre probabilmente sarebbero morte. 

Nessuno sceglie di essere un rifugiato. Nessuno vorrebbe che la guerra lo perseguitasse, che minacciasse la vita dei propri amici e della propria famiglia, che distruggesse la propria casa o interrompesse la propria formazione e i propri progetti del futuro così brutalmente.

Nessuno vorrebbe fuggire dal proprio paese, racimolare i risparmi di una vita, vendere i propri beni, chiedere prestiti da qualsiasi posto possibile per pagare trafficanti senza scrupoli che dopo averti abusato e sfruttato ti spediscono ad affrontare un viaggio in mare aperto che di per sé è  pericoloso, un viaggio intrapreso da migliaia di persone alcune delle quali hanno perso la vita annegando. 

Le persone che ho incontrato hanno sopportato terribili sofferenze, perdite, dolori strazianti e provato paura. Cercano l'Europa per ottenere una protezione. Cercano l'Europa per avere sicurezza. Eppure troppo spesso diventano oggetto di pregiudizi, ostilità, intolleranza e rabbia. Invito le persone a ritagliarsi un po 'di tempo - anche solo cinque minuti -  per guardare oltre i titoli dei giornali e conoscere almeno una persona ,tra le milioni in tutto il mondo, che è stata costretta a fuggire dalla propria casa. Leggete o guardate un breve filmato di una storia di un rifugiato che trovate su questo sito, parlate con un rifugiato che è nella vostra comunità. Prendetevi il tempo per capire da dove vengono queste persone - persone come te e me - per conoscere gli orrori dai quali sono fuggiti, il viaggio che hanno intrapreso, la vita che devono ricostruire da zero, le speranze che nutrono per il futuro. So che, come me, vi rispecchierete in loro e così anche la vostra famiglia e capirete che i rifugiati non sono una categoria a parte, ma sono persone comuni che stanno vivendo un incredibile difficoltà. "


Per visualizzare la pagina sul sito dell'UNHCR, andate qui!

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